Anche il marinaio più esperto può subire un danno grave alla propria barca ed avere bisogno di essere trainato fino al porto più vicino. Ma cosa e come fare per essere recuperati in mare?
A tal riguardo, non esiste una vera e propria normativa che regolamenti il soccorso in mare, il traino e il recupero di imbarcazioni. Il codice della navigazione prevede, all’art. 489:

“l’assistenza a nave o ad aeromobile in mare o in acque interne, i quali siano in pericolo di perdersi, è obbligatoria, in quanto possibile senza grave rischio della nave soccorritrice, del suo equipaggio e dei suoi passeggeri”.

Prestare assistenza è dunque un’operazione obbligatoria, qualora ci siano le condizioni per farlo, e dà diritto al rimborso delle spese sostenute e dei danni.Qualora ci sia pericolo di vita per le persone a bordo il salvataggio non prevede alcun compenso ma solo obbligo di assistenza. Non prestare soccorso è reato (omissione di soccorso in mare).

Quanto dobbiamo però pagare? In realtà non esistono regole precise che determinino l’importo da corrispondere, salvo il fatto che la cifra dovrà essere proporzionata al valore dei beni recuperati e quindi essenzialmente al valore commerciale dell’unità e degli oggetti che si trovano a bordo. Ulteriori indicazioni della normativa aggiungono che tale compenso “sarà stabilito in ragione del successo ottenuto, dei rischi corsi dall’unità soccorritrice, degli sforzi compiuti e del tempo impiegato”.

La Guardia Costiera? Questa è tenuta a recuperare l’equipaggio, non la barca.

In caso di avaria alla barca, la prima cosa che sicuramente ci viene in mente è quella di contattare la Guardia Costiera, una scelta assolutamente corretta se il nostro obiettivo è quello di mettere in salvo l’equipaggio che è a bordo. Sebbene sia una cosa opportuna da fare,questa scelta può però rivelarsi non del tutto risolutiva se, oltre a mettere in salvo l’equipaggio, volessimo anche recuperare la barca, portandola a terra presso un cantiere o un rimessaggio.

Questo perchè la Guardia Costiera non ha tra i suoi compiti e doveri quello di recuperare le unità in avaria, ma solo le persone che si trovano a bordo ( salvo situazioni aggravate da pessime condizioni meteorologiche, in cui l’armatore si rifiuta di abbandonare la propria barca)

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